I bot amici o nemici?
Informatica

I bot amici o nemici?

 

I bot sono gli abitanti invisibili del web: sono indispensabili, infatti noi sfruttiamo continuamente il loro utilissimo lavoro. Essi generano oltre il 50% del traffico su internet; sembrano umani, ma non lo sono.

Cosa sono? - I bot sono programmi informatici autonomi che lavorano in internet ognuno con uno specifico compito, in modo tale da migliorare (nella maggior parte delle volte) i contenuti di un sito web oppure l’interazione tra utente e un servizio offerto. Questi accedono alla rete come farebbe un umano e in alcuni casi interagiscono direttamente con gli utenti.
Per comprendere meglio le loro funzioni e i loro impieghi vedremo alcuni esempi di applicazione.

I web crawler - I web crawler sono la prima tipologia di bot ad essere stata sviluppata.
Con l’avvento dei primi motori di ricerca e le previsioni di larga crescita del World Wide Web occorreva ideare dei sistemi veloci che permettessero l’indicizzazione delle pagine web, ovvero la ricerca dei nuovi contenuti sulla rete (l’attività dei motori di ricerca si divide principalmente in due: l’indicizzazione e la ricerca); ecco l’idea di far fare questo lavoro immenso a dei programmi. È proprio un lavoro enorme basti pensare che il 20% del traffico globale su internet è generato da questo tipo di bot. Questi navigano tra i siti web seguendo i diversi link, come farebbe un normale utente!
L’esempio più famoso di web crawler è il GoogleBot.

 

I bot tuttofare - In questa categoria rientrano diversi programmi che hanno funzioni tuttofare all’interno dei siti. Per esempio, nei sistemi Wiki (il software che gestisce Wikipedia e che viene distribuito gratuitamente) esistono dei bot che controllano gli articoli, controllano i link e altre funzioni di manutenzione. Altri bot svolgono funzioni simili anche su Facebook, Instagram ecc.  per il controllo dei contenuti caricati.

I chatbot - I chatbot si stanno diffondendo rapidamente e il loro compito è quello di dialogare con gli utenti per aiutarli. Il customer care è il settore in cui vengono utilizzati con grande successo; infatti, molte aziende che operano sulla rete come Amazon, Netflix, eBay ecc. hanno implementato questi bot per rispondere, attraverso chat, alle domande dei clienti. Spesso questo aiuto non è sufficiente e serve, ugualmente, l’interazione umana; in ogni caso essi sono utili, poiché operano una scrematura delle richieste di assistenza.

Malicious bot - Oltre al bene, purtroppo, esiste anche il male: esistono i bot malefici.
Questi generano circa il 29% del traffico in rete e si dividono tra spambot, virus e social bot. I primi si occupano di inviare e-mail con pubblicità ingannevole, gli ultimi di diffondere le fake news. Questi bot sono le armi degli avvelenatori di pozzi citati nell’articolo sulle fake news.  Vi è mai capitato di vedere migliaia di commenti, like  o retweet a un post pubblicato da pochi minuti? In quel caso vi siete imbattuti in qualche bot che li ha generati. Si stima che durante le elezioni presidenziali statunitensi del 2016 il 15% degli “utenti” su Twitter attivi nella questione fossero bot, per un totale di 3,8 milioni di tweet generati. Uno scenario molto preoccupante.

I bot, come qualsiasi altra tecnologia, sono una grande opportunità per migliorare il web; basta usarli a fin di bene.

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