Il miglior supereroe

Quando si parla di supereroi, alcuni si discostano saggiamente dalla conversazione, non avendo idea di cosa si stia parlando, o ritenendo senza senso una passione per personaggi così surreali. Altri, quelli più nel vivo del discorso, potrebbero a un certo punto ritrovarsi a sentire la domanda: “E il tuo supereroe preferito, qual è?”. Per un comune appassionato, questa è una domanda a cui si risponde più per scarsa conoscenza di altro, che per vera consapevolezza.

Un nerd come il sottoscritto, al contrario, tende ad avere qualche difficoltà. Tuttavia, dopo aver visto i primi due episodi della seconda stagione della serie TV Supergirl, in onda sulla CW, in cui finalmente è stato dato un volto a Clark Kent, posso affermare con una certa tranquillità che il migliore è Superman. Al ché, il comune appassionato, potrebbe chiedere: “Perché Superman?”.

Caro comune appassionato, ti rispondo così: perché Superman è luce. Proveniente da una galassia lontana, cresciuto da figlio della Terra (sia nel senso stretto di pianeta, che in quello lato come anima libera  che corre nei campi di grano e conosce il valore del duro lavoro), egli è consapevole di avere poteri infinitamente superiori a quelli degli altri (o almeno, nell’universo in cui è collocato), e tutti i giorni sceglie di usarli per proteggere una razza che -udite, udite- non è neanche la sua. Luce. Tutti i più grandi, come Batman, Flash, Lanterna Verde, nel loro profondo sono comuni persone, che hanno sviluppato un alter ego. Superman no. Superman è la vera identità dell’alter ego Clark Kent, non il contrario. Gli altri anche fanno del bene, sicuramente. Ma gli altri hanno dovuto ricorrere a diversivi per poter davvero essere in grado di far del bene; Superman no.

Batman anche fa del bene, e certo appare più figo perché, agli occhi del lettore che dai racconti tende a estrapolare una sorta di morale, è più accattivante un personaggio oscuro; ma Batman combatte l’oblio dell’anima con il suo oblio dell’anima. Superman invece fa la scelta più coraggiosa di tutte: quella di essere luce. E deve essere tremendamente difficile, di fronte alle ingiustizie, essere rigidi, fermi e incorruttibili, e continuare a credere che ci sia del buono in ogni persona che ci si para davanti. Superman è nato per essere Superman, non per essere Clark Kent. È stato spedito sulla Terra per proteggere l’umanità; nonostante ciò, egli poteva non palesarsi, poteva scegliere di vivere come una persona normale. Invece sceglie quotidianamente di essere una forza positiva per il pianeta.

Quindi, caro comune appassionato, per questo Superman è il migliore: perché la morale dietro la sua storia editoriale è tanto semplice quanto, apparentemente, scomoda. Ognuno di noi può scegliere di vedere il buono nella propria vita, nelle proprie sfide quotidiane, negli altri. In tutti noi, in tutto ciò che viviamo, per quanto possa non apparire, c’è sempre della luce.