2084: l’immortalità esiste
Medicina

2084: l’immortalità esiste

Nel 2084, Marc viene svegliato nel futuro dalla sua ibernazione e viene presentato al mondo come Lazzaro, il primo uomo a risorgere, a dimostrazione che essere immortali e sconfiggere le malattie terminali è possibile. Ma sarà vero?

Realive - E’ ciò che promette il film del 2016, del registra spagnolo Mateo Gil, “Proyecto Lazaro” (in inglese “Realive”), dove Marc Jarvis (interpretato da Tom Hughes), trentenne artista e pubblicitario, decide, dopo la scoperta di avere un tumore difficile da affrontare, di essere ibernato ed attendere di essere risvegliato nel futuro. Un film che vale la pena vedere ma estremamente doloroso perché tocca dentro di noi alcuni punti e dubbi essenziali della nostra esistenza: l’eutanasia, la fiducia nel progresso della scienza e nel futuro, la nostalgia delle persone care, i ricordi, l’amore, la solitudine, la sofferenza nella resurrezione e nel tornare normali. Un’immortalità che prescinde dal tempo, oltre che dal dolore e dai soldi.

Il primo uomo criogenizzato - Nel giugno 1965, quando la Life Extension Society offriva di congelare gratuitamente la prima persona desiderosa e bisognosa di sospensione criogenica, un professore di psicologia dell’Università della California, James Hiram Bedford, non colse l’opportunità, ma sostenne la ricerca crionica nel suo testamento con $100’000. Successivamente l’importo venne utilizzato per la sua crioconservazione, richiesto dalla moglie e dal figlio, dovendo difendere la sua volontà. Morì di morte naturale, a causa di un cancro e fu ibernato il 12 gennaio 1967, a 73 anni, prima persona con il corpo internamente crioconservato e attualmente rimane conservato (qui le sue condizioni) presso la Alcol Life Extension Foundation. E’ così che, nello scorso anno, la possibilità di conservare il corpo dopo la morte con la criconservazione ha compiuto 50 anni.

La crionica - E’ un complesso di pratiche e di tecnologie che si pone come obiettivo quello di consentire, in futuro, di riportare in vita tali persone ed eventualmente curarle con avanzate procedure scientifiche. Praticamente, consiste nell’abbassamento della temperatura corporea di persone dichiarate legalmente morte, fino al raggiungimento della temperatura dell’azoto liquido. La tecnica va avviata entro mezz’ora dalla morte. A quel punto la decomposizione si ferma e la speranza è che, in futuro, sarà possibile riportare in vita tali persone ed eventualmente curarle con avanzate procedure scientifiche. In queste condizioni, l’individuo è non morto ma criopreservato. Ma non starò qui a continuare a spiegarvi come funziona il processo di crioconservazione..

Chi offre questo servizio? - Tre sono le società attive in questo campo che offrono il servizio di ibernazione umana e hanno attualmente in stato di ibernazione circa 377 corpi (almeno otto italiani):  la Alcor, in Arizona, con il più alto numero di iscritti, il Cryonics Institute, vicino a Detroit e fondato da Robert Ettinger, ‘padre’ della crionica, che scrisse molto sulla prospettiva dell’immortalità, e la KryoRus, nata nel 2006 in Russia. Bisogna anche sottolineare che al momento sono in lista d’attesa circa 2mila persone. Le pazienti più giovani: una 14enne inglese, alla quale è stata diagnosticata una rara forma di cancro, criogenizzata negli USA, sua scelta, legalmente approvata dall’Alta Corte d’Inghilterra e resa pubblica dopo la conclusione dell’ibernazione, e una bambina thailandese di 2 anni, malata di un tumore incurabile al cervello, dopo la scelta dei genitori nella speranza che nel futuro possa essere curata.

In Italia? - L’ibernazione umana non è né vietata, né permessa, ma esiste la legge che prevede un periodo di osservazione di 24 ore dall’arresto cardiaco per poter disporre del cadavere, per cui si parla di morte non celebrale, e per evitare la decomposizione è necessario portare il corpo a –0° entro mezz’ora dalla morte per prepararlo all’ibernazione. Per cui gli italiani, o comunque gli Europei, dovranno recarsi negli Stati Uniti o in Russia prima di morire.

Whole Body OR Neuro? - Osservando i casi della Alcor, si può vedere che alcuni pazienti hanno scelto di criogenizzare l’intero corpo o conservare solo il cervello. Delle volte è una questione monetaria in quanto la Alcor chiede 200mila dollari (circa 186mila euro) per l’intero corpo e 80mila per il solo cervello, Cryonics ha tariffe variabili, tutte sotto i 100mila dollari, la KrioRus, invece, chiede 36mila dollari per il corpo intero e 18mila per il cervello; altre volte si ha la speranza che, oltre alla rianimazione del corpo, sia possibile crescere o clonare nuovi corpi in cui riporre questi cervelli conservati.

Nonostante i costi - Questo metodo è sempre più applicato e diventa sempre più popolare. Ci si rifugia nella speranza che nel futuro la scienza e la medicina possano curareogni male, ma come si fa ad esserne così certi? A parte interi insetti, certi tipi di anguille, molti tipi di tessuti umani (fra i quali quelli cerebrali), embrioni umani e alcuni organi di mammiferi, le capacità della biologia molecolare e delle nanotecnologie puntano a un futuro in cui, chissà, avremo tecnologie in grado di riparare i danni causati da invecchiamento, malattia e congelamento, ma, attualmente, mai nessun uomo o donna sono stati risvegliati (o al momento è ciò che sappiamo, potrebbe essere un po’ come l’area 51) e potrebbe davvero accadere spaventosamente come nel film (vedendolo capirete).
Ora non ci si arrende alla malattia, seppur terminale, e a quello che potrebbe comportare ed alterare. Si sceglie, con grandissimo coraggio, senza aver paura di soffrire, senza temere la morte, di credere e di avere una speranza, per se stessi, per le persone che si amano e per chi circondano la propria vita, di non soffrire più, di stare bene e di vedere, alzando lo sguardo, che si può essere eterni.

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