Halsey: la popstar 2.0
Musica

Halsey: la popstar 2.0

Lo scorso 27 giugno, in occasione del tour estivo promozionale, la giovane Ashley Frangipane, in arte Halsey, si è esibita sul palco dell’Alcatraz di Milano.

Sono le 21:15 quando Halsey arriva sul palco, con una parrucca azzurra, intonando le prima parole di Eyes Closed, traccia del suo nuovo album Hopeless Fountain Kingdom.

Ashley è una ragazza del New Jersey, bisessuale, di padre afroamericano e madre italiana, con un adolescenza schiava della sua malattia mentale: se Tumblr fosse una persona sarebbe la Frangipane: è proprio in questa realtà, infatti, che è diventata più popolare, caricando le prime cover sul suo blog. A 18 anni si iscrive ad un’accademia di design che i suoi non possono permettersi; vorrebbero che frequentasse un community college, ma lei non ci sta. La cacciano di casa e Ashley inizia la sua vita da senza tetto. Sei mesi dopo, per un colpo di fortuna, incontra un tizio, che conosce un tizio che ha uno studio di registrazione; così, carica la prima canzone Ghost su SoundCloud. Il giorno dopo la contattano 5 case. Poi: due album; l’ultimo uscito poche settimane fa, un singolo in collaborazione con Justin Bieber ed un altro, Closer, in duetto con The Chainsmokers, tormentone della scorsa estate.

In questo tour non ha coristi; la accompagnano la band, una modesta scenografia di sfondo e gli ice blaster. A scaldare il pubblico ci pensa da sola: durante i pezzi più ritmati balla, salta e coinvolge il parterre. A tratti sembra tremendamente arrabbiata, quando canta di amori finiti ed occasioni perse, poi sorride e prende le mani dei fortunati nelle prime file: “You guys are the only love in my ife I did’t fucked up yet”.

Omaggia, poi, la comunità LGBTQ+: lo sfondo si tinge dei colori arcobaleno e la scritta “Send Love”, mentre la base riproduce Strangers, canzone di Hopeless Fountain Kingdom featuring Lauren Jauregui, che racconta cos’è l’amore per una bisessuale.

Un turbine continuo di movimenti, per un’ora e quaranta di spettacolo, senza una vera e propria coreografia. È come se fosse in discoteca con i suoi amici, e questo contribuisce a creare un clima semplice di intimità con i fan. Ricorda, scusandosi, che l’ultima volta che è venuta in Italia non aveva voce; quando si alza il coro “FRAN-GI-PANE; FRAN-GI-PA-NE” sorride e quasi si commuove: “It feels good to be home”.

Finale a sorpresa, per il pubblico meneghino, con una canzone fuori scaletta: New Americana, il primo singolo estratto dall’album di debutto Badlands, e il locale si trasforma in un rave scatenato.

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