Fake news fantastiche e dove trovarle (purtroppo)
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Fake news fantastiche e dove trovarle (purtroppo)

Una minaccia incombe sulla nostra informazione: l’ombra delle fake news

L’immagine qui a lato è l’ultima, in ordine di tempo, delle fake news che più ha destato scandalo e sdegno nel nostro Paese. Questa immagine ritrae alcuni esponenti del Governo al presunto funerale del boss Totò Riina come riportato dalla “didascalia”: un falso creato ad arte.

L’Italia non è l’unico paese ad essere vittima di questo fenomeno. Infatti, in molti altri tali notizie possono aver influenzato i risultati elettorali, come negli Stati Uniti. I social network sono il vettore principale e il più efficace per la diffusione di notizie false.

Cosa sono le fake news - Le fake news sono notizie false create, il più delle volte, per suscitare rabbia e sdegno nel lettore, diffamare la vittima in oggetto oppure per supportare una propria tesi; famosissimo il caso in cui veniva accusata la sorella del presidente della Camera, Boldrini, di collaborazione con le ONG che si occupano di immigrazione.
Una notizia falsa e ignobile visto che si riferiva a una persona deceduta e che non aveva mai avuto alcuna relazione con il mondo dell’immigrazione; tutto per colpire Laura Boldrini e per annoverare lo spirito complottista di alcuni: <<Lo vedi, lo vedi? Ecco perchè continuano ad arrivare questi clandestini c’è la sorella della Boldrini che ci guadagna>>.
Non andò meglio a Hillary Clinton che durante la sua campagna elettore fu vittima di molteplici campagne di fake news; ciò ha davvero minato la sua elezione?

Come si diffondono? - Le fake news si possono trovare sia sotto forma di immagini virali sia di articoli su siti web.
Entrambe le forme poi si diffondono attraverso social network dove suscitano migliaia di reazioni e vengono condivise, ampliando sempre più il numero di utenti raggiunti. E’ la forma con cui vengono scritte le rende così efficaci, per esempio, attraverso titoli sensazionalistici che fanno largo uso di espressioni forti e cavalcano l’onda del sentimento generale (spesso è un sentimento di odio verso il diverso, verso le istituzioni..).
Altro elemento che li rende efficaci è il trattare sempre di argomenti in cui l’opinione pubblica si divide, dove è più sensibile o fa leva su luoghi comuni (per es. l’immigrazione).
La facilità di comprensione e l’immediatezza dell’informazione fanno da traino per la condivisione.

Chi crea le bufale? - Fino a qualche tempo fa pensavo che i creatori di bufale fossero dei cretini che lo facevano per divertimento, poi dalle elezioni americane mi accorsi che forse dietro c’era molto di più…
Enrico Mentana gli chiama “avvelenatori di pozzi”, ovvero persone che per lavoro creano notizie false avvelenando il mondo dell’informazione; personalmente definirei questi avvelenatori di animi. Ciò che forse sfugge al direttore di TG LA7 è che questi non sono uno sparuto gruppo di persone male organizzato che agiscono autonomamente, ma si celano aziende di comunicazione, professionisti della bufala con un sistema coordinato il cui unico scopo è quello di ingannare le persone. Quindi esistono anche dei committenti!
Queste aziende si trovano ovunque e lavorano per chiunque: i supporters di Hillary Clinton sostengono che le campagne di shitposting ai suoi danni arrivino dalla Russia….
Anche in Italia si trovano questo genere di aziende, infatti, secondo la recente inchiesta di BuzzFeed, una di queste è la Web365 che controlla diversi siti e pagine Facebook attraverso i quali vengono diffuse notizie fasulle. 
Si presume che possano esistere agenzie che oltre a fornire questo tipo di servizio mettano a disposizione del committente una serie di profili fasulli, che sembrano reali, per pubblicare commenti e per orientare la discussione sulla notizia. Neanche George Orwell avrebbe potuto immaginare ciò.

Perchè fare fake news? - Esistono diversi motivi che spingono i soggetti sopra indicati a creare bufale, ma si possono riassumere principalmente in due: guadagno e propaganda politica.
Il primo è il più diffuso e forse il meno pericoloso consiste nell’indurre gli utenti, tramite titoli accattivanti, ad aprire link che li reindirizza a un sito che li fa guadagnare attraverso banner pubblicitari; più visitatori più soldi a proprietari del sito. Quindi, in questo caso, gli ideatori di bufale sono gli stessi proprietari dei siti che le “ospitano” tale fenomeno è detto clickbaiting.
Il secondo, invece, vede coinvolti direttamente attori politici che commisionano fake news per denigrare e diffamare l’avversario. Questo è quello che si presume possa essere accaduto durante le elezioni presidenziali americane dello scorso anno e, probabilmente, anche quello che è accaduto a Laura Boldrini. Fare propaganda in questo modo è molto subdolo e scorretto perchè mentre in uno spot elettorale è indicato il committente così che lo spettatore è a conoscenza dell’intento, dietro a una fake news vi è il buio e l’anonimato più totale. 

In conclusione - Le fake news sono un gravissimo problema per il nostro sistema d’informazione e un pericolo per la democrazia: una corretta informazione forgia una solida democrazia!
Siamo arrivati a un punto in cui i social network da animatori della libertà di espressione sono diventati uno strumento di controllo e di diffusione di pensieri faziosi e falsi.
Per fortuna si cerca di correre ai ripari numerosi sono i provvedimenti presi dai social network per identificare e contrastare la diffusione di queste bufale. Altri internauti, invece, si sono organizzati per smascherare queste notizie fasulle.
Nel frattempo, scandali e smentite ci accompagneranno in questa lotta per la verità.

       

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