2500 Gbps
Informatica

2500 Gbps

Longyearbyen, città fredda quanto piccola, è terreno di test per la fibra ottica. Collegata al continente tramite lo Svalbard Undersea Cable System, i suoi 2144 abitanti circa godono di un collegamento internet di capacità potenziale pari a 2500 Gigabit al secondo.

Lassù c’è il nord; un nord molto simile a quello narrato da Philip Pullman in “Queste Oscure Materie”, in cui luce e buio gareggiano in maratone semestrali e dove l’aurora boreale ondeggia, brillando nell’aere.
Lassù al nord sono le isole Svalbard, in cui il sysselmann* ha dichiarato d’obbligo il portare con sé un’arma a scopo di autodifesa, principalmente per protezione contro gli orsi; un luogo in cui è “vietato morire”: non è possibile essere sepolti nel cimitero di Longyearbyen, in disuso da più di settant’anni, dal momento che il permafrost non solo impedisce la decomposizione, ma preserva anche virus e batteri presenti nel corpo al momento del decesso.
Lassù al nord, in questa realtà, vi è la fibra ottica migliore al mondo.

Le Svalbard furono scelte, in principio, per il posizionamento di SvalSat, un progetto di collaborazione tra NASA e NS, inaugurato il 15 aprile 1999, poiché l’alta latitudine avrebbe consentito a tutti i satelliti, orbitanti nella bassa orbita terrestre fino a 500 km, di utilizzare una sola stazione di terra per le trasmissioni. Tuttavia, la capacità di trasmissione a banda larga che utilizzava la stazione era limitata: 55 Mbps, la medesima che aveva servito, fino ad allora, le esigenze telefoniche e informatiche dell’arcipelago.
Così, nel 2002, le compagnie Telenor e NSC condussero uno studio circa la possibilità di connettere SvalSat al continente tramite fibra ottica. A seguito di diversi negoziati tra varie aziende e associazioni, e parecchi milioni di dollari sborsati, venne ideato un doppio cavo sottomarino a due fibre ottiche, costituito da due segmenti: lo Svalbard Undersea Cable System. Ogni cavo fu costituito da otto coppie di fibre e su ciascun segmento, in grado di fornire banda sino a 10 Gbps, furono installati 20 ripetitori di comunicazioni ottiche. La posa ebbe inizio il 21 luglio 2003 e fu terminata il successivo 15 agosto. L’opera stabilì un record mondiale: 1671 metri di profondità.

Il sistema di cavi in fibra corre da Harstad a Breivika in Andøya e da Breivika a Hotellneset, vicino Longyearbyen, nelle Svalbard. Il sistema è costituito da due cavi separati: i segmenti 1 e 2 vanno da Breivika a Hotellneset e sono lunghi, rispettivamente, 1375 e 1339 km; i segmenti 1A e 2A passano per Breivika e Harstad, di lunghezze rispettive pari a 61 e 74 km. Entrambi i cavi sono dotati di otto coppie di fibre, di cui solo uno fu utilizzato in principio: l’utilizzo di coppie aggiuntive avrebbe richiesto l’installazione di nuove apparecchiature ad Harstad e Hotellneset. Il segmento 2 è superfluo ed è presente solo come sostituto, da utilizzarsi in caso di una caduta del primo.
Sulla sezione principale, ciascun segmento è dotato di venti ripetitori di comunicazioni ottiche, alimentati dalla corrente fornita da Breivika e che utilizzano l’acqua di mare e i fondali come ritorno di corrente. I cavi sono alimentati a 1.1 ampere a 2500 volt, forniti da due convertitori in più. Le coppie funzionano indipendentemente l’una dall’altra, alimentazione compresa, in modo tale da rendere possibile l’utilizzo di una, qualora l’altra dovesse guastarsi. I cavi sono dotati di un pannello di protezione terra-oceano che fornisce isolamento contro eventuali danni da scariche elettriche.

Per consentire il recupero dei cavi, il gruppo di alimentazione può inviare delle onde sinusoidali da 4 o 5 hertz tramite l’uscita dell’alta tensione, facilmente rilevabili sul fondo marino.
I terminatori di linea sono installati sia a Longyearbyen che a Harstad. Il sistema è in grado di gestire l’intera tratta senza rigenerazione del segnale e impiega i protocolli della famiglia SDH in chiaro; in particolare, sui terminatori sono attestate sia una multiplazione STM-1 da 155 Mbps che una STM-64 da 10 Gbps, con un conseguente impiego di un protocollo STM-64 e OC-192 per la trasmissione. Il sistema può essere esteso a 2500 Gbps su ogni cavo, qualora fossero impiegate tutte le coppie e si sommassero lunghezze d’onda aggiuntive.

Dato di fatto è che, nel 2013, tutti i servizi pubblici e le attività commerciali a Longyearbyen erano connesse alla fibra ottica e i residenti avevano accesso a una rete internet da 100 Mbps, mentre la copertura telefonica mobile vantava il 4G/LTE nel centro città e il 3G nelle zone periferiche. Nel 2016, Telenor, responsabile della rete internet norvegese, ha esteso la copertura del 4G incrementandone la prestazione con l’offerta del 4G+ (4.5G) e preparando la migrazione verso la nuova infrastruttura 5G; inoltre, in Norvegia e Svezia, ha aumentato la capacità della fibra ottica per i privati.
Merito dei test alle Svalbard? Ad oggi, non ci è dato di conoscere quante coppie di fibre vengono utilizzate lassù al nord, dove potrebbero viaggiare in rete a 2500 Gbps.
Quel che è certo è che, lassù al nord, la tecnologia avanza…
 

*Sysselmann: titolo governativo locale impiegato in Norvegia, Fær Øer e Islanda soprattutto in periodo medievale; in tempi moderni, il titolo è stato nuovamente riutilizzato per il governo delle Svalbard. La traduzione più appropriata è quella di “sceriffo”.

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