each

Il Golfo dei Poeti

As to me, like Anacreon’s swallow, I have left my Nile, and have taken up my summer quarters here, in a lonely house close by the sea-side, surrounded by the soft and sublime scenery of the gulf of Spezzia.” [Percy Bysshe Shelley – Letters]

Quando la luna sorge sul golfo, levandosi piano piano da una sottile lingua di terra, il cielo si tinge d’indaco e rosa e le nubi opache riflettono i colori del mare. I pipistrelli si destano e sfrecciano tra gli alberi; ti passano accanto, così che tu possa sentire il frullio delle loro ali scure. Si lasciano guardare durante la caccia, in quell’attimo di tramonto in cui la luna è già presente e il sole non è del tutto scomparso di là dalle colline. Volano rapidi tra i due lembi di bosco, nello spiazzo libero di quella radura pensile.Le onde sciabordano qualche metro sotto e spumeggiano contro gli scogli. Questo è il Golfo dei Poeti, visto dalla parte ancora immersa nella natura. 192 gradini più in basso e circa 500 metri più in là, sulla sinistra, in una casa bianca che un tempo aveva gli archi aperti sul mare, nel 1822 vi aveva dimorato Percy Bysshe Shelley. La sua ultima dimora, perché proprio in quel mare, davanti al golfo che gli aveva ispirato la stesura del “The Triumph of Life”, a bordo dell’Ariel trovò la morte, inabissandosi tra le onde in tempesta.

Percy Bysshe Shelley, assieme alla moglie Mary, fu il primo di una serie di artisti che approdarono sulle coste santerenzine e ne rimasero rapiti dal fascino. Tra i primi, compagni degli Shelley, ci furono Edward John Trelawney, scrittore e biografo, e Lord George Gordon Byron, che irruppe tra le acque della baia a bordo della Bolivar sparando sei colpi di cannone. Lo stesso Byron, durante il suo soggiorno nel golfo, compì la celebre traversata a nuoto da Porto Venere a San Terenzo, traversata tutt’oggi ricordata con la Coppa Byron. Altri amici degli Shelley furono invitati di frequente presso la loro dimora marittima, facendo di questa un teatro ideale in cui il tempo era speso nella completa dedizione alla letteratura, o alle escursioni in terra o per mare. Il teatro ideale di una vita vissuta nell’utopia, spezzatasi con la morte di Shelley, che disgregò e allontanò la compagnia dalle coste di San Terenzo. Ma il golfo non rimase a lungo spopolato d’artisti: alcuni anni più tardi, proprio in onore di Shelley, Henry James si fece condurre in barca presso quegli stessi luoghi. A giungervi, invece, in cerca d’ispirazione, fu il pittore e scultore simbolista svizzero Arnold Böcklin, cui è dedicato il giardino di Villa Marigola, probabilmente nato su suo progetto. Più avanti, fu il turno di D. H. Lawrence, che durante il suo viaggio in Italia non poté non soggiornare presso l’ultimo porto di Shelley, riportandone, nelle sue lettere, il lirico fascino:

Shelley’s San Terenzo is on Lerici bay. If you are coming to Italy, come and see us, because it is so nice. […] It is wonderful weather, dawn a great puff of rose, and olive trees shimmering in the sun all day, the vines going red, the sea misty blue and motionless, evening coming fierce with color, red light on the olive trees, and islands like blackish amethysts upon a flaming sky and sea.”

Descritto con illustri parole, ma non nella sua lingua natia; nonostante si possa affermare siano stati artisti stranieri gli scopritori del poetico fascino del Golfo – e si rammenta anche il soggiorno di Virginia Woolf in questo stesso – anche gli italiani, più avanti, ne hanno saputo vedere la bellezza: lo scrittore e scienziato Paolo Mantegazza ne ambientò il libro “Testa” e visse a San Terenzo durante i suoi ultimi anni, a Villa Serenella. Villa Marigola, invece, fu ospite di Gabriele D’Annunzio e del drammaturgo Sem Benelli. Proprio a Benelli si deve l’appellativo di “Golfo dei Poeti”, nato nell’orazione funebre al Mantegazza citato:

Beato te, o Poeta della scienza che riposi in pace nel Golfo dei Poeti. Beati voi, abitatori di questo Golfo, che avete trovato un uomo che accoglierà degnamente le ombre dei grandi visitatori.

E grandi visitatori ci furono e ancora ce ne saranno…