Amici di penna
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Amici di penna

Dall’inchiostro a Skype

Gli amici di penna sono persone che si scrivono regolarmente, mantenendo una relazione epistolare dovuta principalmente alla lontananza. Quante volte abbiamo visto nei film o sentito direttamente dai racconti dei nostri nonni di quelle rare e straordinarie amicizie che andavano avanti negli anni lettera dopo lettera?

Si trattava di relazioni più o meno profonde, nate per i motivi più disparati: poteva trattarsi di un modo per contattare amici e parenti che per un tempo più o meno limitato si erano dovuti allontanare, per un lavoro, per il servizio militare per cercare condizioni di vita migliori; oppure poteva trattarsi di relazioni nate per fare pratica con la lettura e la scrittura di una lingua straniera, per accrescere la propria cultura sugli altri paesi e i loro stili di vita, per conoscere persone nuove e diverse; o ancora per tenersi in contatto con persone incontrate anche una sola volta, magari in vacanza o in qualche viaggio, con le quali si creava un rapporto speciale. Scrivere, era questo l’unico modo per comunicare a distanza.

Le comunicazioni necessitavano di un certo tempo e un certo impegno, soprattutto a causa dei tempi fisici di trasporto della posta tradizionale e dei suoi costi; è anche per questo motivo che si scriveva molto per potersi aggiornare e raccontare tutto ciò che si sentiva necessario dopo settimane o mesi dalla lettera precedente; nell’atto di scrivere ci si esprimeva in modo forse più razionale, cercando con cura i termini le parole, stando attenti alla propria calligrafia, ma raccontandosi sulla carta il tutto era anche molto personale e intimo, era come tenere un diario e l’amico diventava un confidente speciale. Adesso avere relazioni a distanza è diventato sempre più frequente, il mondo si è rimpicciolito.

Vivere lontani da casa, dal proprio paese e dalla propria famiglia è quasi la normalità: per lavoro, studio, viaggi di vacanza, corsi di lingue all’estero, master… Insomma per i più svariati motivi, per cause e meccanismi più o meno grandi di noi, è sempre più facile passare lunghi periodi lontani dalla propria famiglia e dai propri amici. Mentre, però, le distanze fisiche non sono cambiate, i tempi di comunicazione si sono accorciati, è cambiato il modo di spostarsi e di sentirsi.

Non si scrivono più lunghe lettere a mano ma si comunica tramite internet; computer e cellulare sono diventati una parte fondamentale del nostro quotidiano e tra le e-mail, Facebook e Whatsapp ci si può sentire regolarmente, mandarsi foto, video e registrazioni, grazie a Skype o FaceTime ci si può anche vedere direttamente e avere una tranquilla e quotidianissima chiacchierata faccia a faccia, annullando chilometri e chilometri di distanza.

Grazie alla tecnologia abbiamo raggiunto una velocità e un’immediatezza nelle comunicazioni e nelle relazioni proprie del contatto diretto, ma non vi sembra di perdere qualcosa? Di esprimervi scrivendo nello stesso modo in cui vi esprimete parlando, perdendo l’intonazione e l’espressione del viso, arrivando anche a mille fraintendimenti magari…stiamo perdendo quell’attimo di riflessione prima di “raccontarci”, la differenza tra lo scritto e il parlato. Rendendo tutto così veloce e quotidiano anche nella lontananza, stiamo perdendo l’aspetto più personale dei rapporti e la capacità di dare il peso giusto a ciò che si comunica e a chi lo si comunica. Magari troveremo un modo per riuscire ad ottenere entrambe le cose.

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